Curated by Nicola Bigliardi
Opere di: Francesco Costantino, Giacomo Erba, Elisa Muliere, Günter Pusch, Tamara Stefanini, William West, Albina Yaloza.
Lo stand curato da Nicola Bigliardi e proposto da Stayonboard Art gallery per The Others prevede l’interazione di sette artisti internazionali che lavorano, in maniera unica e differente, sui vari temi che interessano la Natura e il suo rapporto con l’uomo quali: la salvaguardia delle condizioni ambientali, la sensibilità al rispetto della Natura, la fascinazione dei paesaggi naturali, il rapporto uomo-natura con l’influenza della tecnologia, i cambiamenti degli strumenti pittorici in sintonia e in contrasto con le nuove scoperte tecnologiche, la natura intesa come ritmo e creatrice di onde emotive.
Il progetto Flowers of awareness desidera coinvolgere il collezionista attraverso le diverse pratiche degli artisti (pittura, scultura, fotografia) nella visione il più possibile plurale dei temi che riguardano la Natura:
dall’Agave di ardesia di riciclo di William West all’Agave dipinta su tavola di Francesco Costantino, dalla Rosa in linocut di Albina Yaloza, alle rose e piante come risultato di un incontro fra macchina e Natura nella pittura di Günter Pusch, dai paesaggi esteriori surreali di boschi e laghi di Tamara Stefanini a quelli interiori,
intimi e sensuali di Elisa Muliere, fino alle manifestazioni effimere e porose di Giacomo Erba.
L’invito è quello di cogliere lo sguardo dei fiori, simboli di bellezza e vita, per una maggiore sensibilità e consapevolezza della Natura.
Le opere di Francesco Costantino (Palermo, 1986) parlano un linguaggio metropolitano che coniuga intimismo e dissacrazione tra la storia dell’arte e la cultura giovanile. La sua visione della Natura coincide con frammenti urbani e personali definiti da un tratteggio essenziale della forma dove è il colore a esplodere di vita.
La pratica di Giacomo Erba (Milano, 2001) si interessa alla Natura per il ciclo effimero e perituro di vita e morte senza alcun intento naturalistico di rappresentazione. Le opere della serie Rizoma mostrano un interesse anti-didascalico verso quei relitti, fortuiti e casuali, prodotti dall’habitat naturale che l’artista non cattura con la macchina fotografica ma scannerizza, al negativo, insieme alla polvere del tempo.
Elisa Muliere (Tortona, 1981) interessata ai territori dell’inconscio concentra la sua ricerca sull’animo umano narrandone possibili contrasti, armonie, tensioni, che permangono e si modificano in seguito agli stravolgimenti digitali. La sua pittura è alla continua ricerca di una essenza, di un suo accadimento, di un respiro, fuori dalle costrizioni stilistiche dell’astrazione o della figurazione.
Günter Pusch (Landshut, 1962) presenta un mondo dove due elementi apparentemente discordanti fra loro come la natura e la tecnologia dialogano sia tramite elementi pittorici artigianali che processi meccanici a stencil. Fabbriche abbandonate e motori, così come animali e piante, convivono alla ricerca di un equilibrio e coabitano in una complessità vitale, al punto che risulta impossibile separare l’uno dall’altro.
Tamara Stefanini (Milano, 1962) dipinge un mondo incontaminato, a tratti surreale e poetico in cui la Natura è protagonista. Fra i suoi soggetti prediletti sono da annoverare quelli inerenti alla vita di lago, alla ricerca di una contemplazione sublime e mai passiva.
In William West (Coggeshall, 1964) il processo artigianale della scultura si ricalibra a sostegno delle questioni ambientali. L’artista inglese, disobbedendo alle leggi tradizionali della scultura che intendono l’oggetto come monumentale, verticale e in pose statuarie, utilizza diversi blocchi e parti di materiale (marmo o ardesia) alla stregua di un vero e proprio riciclo.
Albina Yaloza (Kharkiv, 1978) rifiuta il “brivido” della novità tecnologica e dell’attualità utilizzando una tecnica fortemente artigianale come il linocut. La sua ricerca si fonda su tematiche sacre intese, non tanto da un punto di vista meramente religioso, quanto piuttosto spirituale, al fine di connettere lo spettatore a
una sensibilità contemplativa dal sapore mistico.